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Intervista su freshpointmagazine.it: "Usbi, la spirulina bio e made in Italy bussa alla Gdo #vocidellortofrutta"

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Intervista su freshpointmagazine.it: "Usbi, la spirulina bio e made in Italy bussa alla Gdo #vocidellortofrutta"

October 28, 2020 By Francesca Burato

Intervista tratta dal giornale freshpointmagazine.it, un articolo di Daniele Colombo.

La rete di impresa è nata due anni fa a Mantova per valorizzare il prodotto italiano, sicuro e di qualità rispetto a quello extra Ue, come racconta il presidente Alessandro Algeri. “Con il marchio Il Nuovo Fresco creiamo prodotti alimentari funzionali a base di spirulina e ci piacerebbe entrare nella Gdo.

Alessandro Algeri, classe ‘96, chimico, è socio di Sese Srl, azienda capofila  di Usbi (Unione spirulina biologica italiana), di cui è presidente. Una rete di impresa che punta a valorizzare la produzione di spirulina bio e made in Italy. “Con il marchio Il Nuovo Fresco creiamo prodotti alimentari funzionali a base di spirulina e ci piacerebbe arrivare alla Gdo. Sarebbe bello entrare anche nel mercato della quarta gamma”.

spirudrink mango

Quando nasce Usbi e da chi è composta?

Usbi, sede a Mantova, nasce nel luglio di due anni fa come rete di impresa. Per statuto ha lo scopo di fare da collettore tra i produttori italiani di spirulina bio e tutto il mondo dei possibili clienti, distributori, trasformatori, consumatori finali.

La rete si compone di altri otto produttori: Azienda Agricola Prato della Voja, Azienda Agricola Salera, Azienda Agricola Reggiani Giuseppe, Azienda Agricola Zocca, Azienda Agricola Bosello, Sabar Spa, Agroniziative srl, Azienda Agricola Comasco.

Quali volumi ha la produzione bio di spirulina e per quale valore?

Sviluppiamo dalle 5 alle 7 tonnellate all’anno per un valore di circa 500 mila euro di fatturato. considerando un prezzo medio di uscita di 80 euro al chilo di prodotto secco. Siamo ancora una nicchia, ma stiamo crescendo velocemente. Oggi la spirulina italiana è quasi tutta certificata bio: quella convenzionale, venduta a prezzo inferiore, non ha comunque molto successo. Il nostro competitor è il prodotto bio extra Ue, soprattutto cinese e indiano: ha costi molto bassi, 10-20 euro al chilo, ma come sicurezza lascia molti dubbi.

Qual è il plus del prodotto bio italiano rispetto a quello standard del mercato?

Sicurezza alimentare, qualità organolettica, oltre a gusto diverso. L’alga è un prodotto complesso: essendo chelante, può anche esserlo in coltivazione e attrarre metalli pesanti se l’acqua non è perfettamente pulita: il pericolo c’è. Noi garantiamo uno standard qualitativo con frequenti analisi chimiche sui lotti.

La spirulina cinese e indiana ha gusto forte, simile a quello del pesce: la nostra, grazie ai controlli e metodi di essiccamento a bassa temperatura, ha gusto tenue, vegetale, che assomiglia ai semi di zucca. Anche gli inquinanti contribuiscono a dare cattivi sapori.  Per ora la domanda di alghe extra Ue ha bassissima rotazione: se la base non è molto buona, quello è il risultato.

Che prospettive ci sono per la spirulina bio made in italy, siete presenti nella Gdo?

Non siamo ancora in gdo: è un prodotto che va spiegato. Stiamo cercando con una nostra business unit, con il marchio Il Nuovo Fresco, di creare prodotti alimentari funzionali, che abbassino il costo della spirulina. La linea è composta da una ventina di prodotti, che per ora vanno ai negozi specializzati ma vorremmo arrivare anche nella gdo.

Abbiamo tre categorie: freschi, come pesti, creme spalmabili dolci e salate, guacamole, hummus a base spirulina, sterilizzati a crudo con la metodologia Hpp; poi i secchi, cracker, paste, biscotti. E i drink funzionali di alta gamma.

Si considera la spirulina un superfood: quali sono le sue principali proprietà?

La spirulina è un immunostimolante; è detossificante, pulisce il fegato da radicali liberi e metalli pesanti; ha poi effetto energizzante. Dal punto di vista tecnologico utilizziamo sia le vasche sia i fotobioreattori. Entrare con la spirulina in prodotti di quarta gamma? Sarebbe bello.